Metodi di estrazione degli Oli Essenziali

Gli oli essenziali sono degli estratti preziosi dalla composizione complessa. Per poter estrarre correttamente un olio essenziale è necessario conoscere in quale struttura della pianta esso è contenuto al fine di scegliere il metodo di estrazione più idoneo. Vediamo meglio quali sono i metodi per la loro estrazione.

Metodi di estrazione degli oli essenziali

Come vengono estratti gli oli essenziali?

Gli oli essenziali una volta erano chiamati essenze, termine che in realtà veniva riferito alla sostanza interna della pianta che di solito veniva estratta attraverso l’idrodistillazione, cioè mediante la distillazione a corrente di vapore.

L’olio essenziale in realtà contiene i componenti più sottili, spesso volatili, della pianta.

Come detto, in base alla differente composizione della pianta, i metodi impiegati per ottenere l’estrazione dell’olio essenziale dalla pianta possono cambiare. Tra questi metodi troviamo:

Estrazione di oli essenziali in corrente di vapore

Il metodo di distillazione in corrente di vapore viene ampiamente utilizzato nell’industria dei profumi e consiste nell’ottenere, per mezzo di un alambicco, una miscela di acqua e liquido organico, costituito da componenti solubili in acqua e olio.

Questi componenti sono contenuti delle cellule delle parti della pianta sottoposta a distillazione.

Nello specifico la distillazione avviene attraverso diverse fasi:

  1. A seguito del riscaldamento di acqua di fonte viene generato il vapore acqueo; questo passa attraverso una griglia sulla quale vengono depositate le piante aromatiche dalle quali si vuole estrarre l’olio essenziale.
  2. Le piante aromatiche si trovano all’interno di un contenitore chiamato collo di cigno, nel quale il vapore acqueo trascina con sé le sostanze aromatiche volatili.
  3. Questo vapore, ormai carico di olio essenziale, passa attraverso la serpentina dell’alambicco e viene raffreddato.
  4. Una volta condensato, fluisce all’interno di un vaso di decantazione chiamato essenziere. Essendo l’olio più leggero poiché idrofobo, galleggerà nella parte superiore dell’essenziere e potrà essere estratto l’olio essenziale.
  5. L’acqua floreale (idrolato), rimasta invece nella parte inferiore del vaso di decantazione poiché più densa, verrà raccolta separatamente.

Le frazioni più volatili appaiono per prime e nella maggior parte dei casi in circa mezz’ora è possibile raccoglierne il 95%. Nell’aromaterapia però si impone di prolungare il processo per tutto il tempo necessario affinché vengano recuperati tutti i componenti aromatici volatili.

Scopri di più sull’estrazione di oli essenziali per distillazione in corrente di vapore.

Spremitura a Freddo

Questo metodo viene impiegato soprattutto per l’estrazione degli oli essenziali relativi agli agrumi (limone, arancio dolce, arancio amaro, mandarino, pompelmo, bergamotto) in quanto l’estrazione avviene dalle scorze del frutto. Gli oli essenziali ottenuti per spremitura vengono meglio chiamati “essenze”.

In particolare, il processo di spremitura, prevede la rottura delle tasche oleifere contenenti l’olio essenziale presenti sulla buccia degli agrumi.

Tecnica dell’enfleurage

Metodo di estrazione particolarmente impiegato in profumeria per l’estrazione degli oli essenziali dai fiori, poiché essi non sono resistenti alle alte temperature previste dalla distillazione classica.

La tecnica prevede:

  1. La macerazione di parti di fiori, come ad esempio i petali, in un composto a base grassa (burro, grasso).
  2. Una volta che il grasso ha incorporato il profumo viene successivamente disciolto in alcol a 35°C.
  3. Ottenuta la soluzione alcolica viene poi distillata sottovuoto, quindi a bassa temperatura.

Si ottiene quindi quello che viene chiamato un “assoluto”.

Questo processo risulta essere più lungo e più costoso e ha una resa inferiore rispetto a quello dell’idrodistillazione.

Estrazione con solventi chimici

Utilizzata spesso in ambito industriale con l’impiego di etere di petrolio.

Da quest’ultimo è possibile di ottenere, una volta evaporato il solvente, un residuo semisolido chiamato “concreta” che viene successivamente disciolto in alcol e distillato sottovuoto.

Anche in questo caso si ricava la cosiddetta “assoluta”.

Estrazione CO2 supercritica

Altra tecnica utilizzata dalle industrie per ricavare l’assoluta dai fiori con resa maggiore rispetto all’enflourage.

Secondo questo metodo l’anidride carbonica, a una pressione di 150 bar e a una temperatura di 34°C, assume uno stato intermedio liquido/gassoso diventando un solvente nel quale è possibile disciogliere gli oli essenziali.

Conclusione

Come abbiamo potuto notare, gli oli essenziali sono degli estratti preziosi e per questo motivo ogni pianta da cui estraiamo l’essenza, avendo la propria struttura, non segue sempre lo stesso processo di estrazione.

Risulta fondamentale conoscere le caratteristiche specifiche di ogni pianta per procedere all’estrazione nel modo migliore per preservare queste preziose microparticelle. Tra questi metodi i più comunemente utilizzati per estrarre oli essenziali in maniera naturale sono:

  • L’estrazione in corrente di vapore à per la maggior parte delle piante
  • La spremitura a freddo à per gli agrumi
  • L’enflourage à per i fiori.