I luoghi di produzione degli oli essenziali

Gli oli essenziali vengono estratti da numerose tipologie di piante, fiori, alberi o arbusti. Ognuno proveniente da una specifica parte della pianta. Ma quali sono i luoghi di produzione degli oli essenziali? Posto che sia possibile produrre oli essenziali ovunque nel mondo, scopriamo insieme quali sono i luoghi di produzione principali degli oli essenziali, considerando le opportune conseguenze che la latitudine può apportare.

I primi luoghi di produzione degli oli essenziali

Sebbene l’utilizzo di piante medicali possa risalire a migliaia di anni fa, (le prime piante medicali sono state trovate in una tomba di un uomo di Neanderthal), si può affermare che le prime distillazioni di oli essenziali siano state più recenti. Infatti, si attribuiscono tali estrazioni alle popolazioni arabo-persiane che, sfruttando le aromatiche presenti in loco, abbiano provveduto a produrre i primi distillati di:

Da queste forme primordiali di estrazione adottate dai paesi mediterranei, affinando in seguito le tecniche ed attribuendo un ruolo sociale e medicale agli oli essenziali, si giunge ai giorni nostri. Oggi, grazie ad approfonditi studi di settore e statistiche, la cultura degli oli essenziali si è diffusa in tutto il mondo. Ed è proprio questa diffusione, iniziata nel ventesimo secolo, che ha permesso di identificare alcune zone del mondo migliori delle altre per l’estrazione di determinati oli.

I principali paesi produttori di oli essenziali

Vediamo una lista dei principali luoghi di produzione degli oli essenziali:

  • I paesi mediterranei come Francia (grande industria profumiera), Spagna, Italia, Marocco ed Egitto;
  • In Asia fanno da padrone India, Cina e Vietnam per quantità e qualità di determinate piante indigene;
  • In America Centrale troviamo Messico e Costa Rica;
  • In America del Sud il Perù con le sue catene montuose e la foresta amazzonica in Brasile conquistano sicuramente un posto importante;
  • Australia, Tasmania, Nuova Zelanda e Nuova Caledonia, per via del loro particolare clima, riescono a produrre piante presenti soltanto in queste zone;
  • Sudafrica, Madagascar e Comore.

Ci sono inoltre alcuni oli essenziali che sono strettamente caratterizzati dal luogo di produzione della pianta. Un esempio tra tutti è l’olio essenziale di rosa damascena. Uno degli oli essenziali più costosi al mondo, prodotto a Damasco che caratterizza l’industria profumiera delle zone circostanti.

Ci sono inoltre piccoli paesi, arcipelaghi e comunità montuose sparse per il mondo famose per la produzione di determinati oli essenziali. Piccole imprese di distillazione che tengono in piedi l’economia di questi paesi senza altre possibilità economiche.

Agricoltura consapevole e sfruttamento delle risorse nei luoghi di produzione degli oli essenziali

Data l’importanza degli oli essenziali per la salute mentale e fisica, per il benessere generale dell’essere umano, è ragionevole tenere in considerazione l’impatto ambientale che queste produzioni possono apportare all’ecosistema.

Lo stile di vita odierno e l’avidità delle grandi aziende produttrici di soldi, vedono in molte piante ed alberi idonei alla produzione di oli essenziali, soltanto degli ostacoli al loro profitto. La conseguenza è la deforestazione. Deforestazione utile per lasciare spazio a coltivazioni di palme per l’estrazione di olio di palma, mais per biocarburanti e mangimi e, analogamente, soia. Tutto molto più redditizio per diffusione nei mercati globali, semplicità di produzione di produzione.

Disciplinare opportunamente a livello politico questa deforestazione, preservare ed incentivare i piccoli produttori e distillatori, permetterebbe una gestione durevole di tali risorse, rendendole sempre disponibili e qualitativamente superiori.

Qualità degli oli in base alle latitudini

Abbiamo inizialmente affermato come gli oli essenziali possano essere prodotti in tutto il mondo. Questa affermazione è vera sia a livello teorico che pratico, ma il problema, la differenza sostanziale che determina la qualità dell’olio essenziale è la latitudine ove la specifica pianta si sviluppa.

Senza dubbio, è possibile produrre nella penisola scandinava dell’olio essenziale di citronella Cymbopogon. Questo è vero qualora si riesca a coltivare nella suddetta penisola la pianta senza stress termici, con il giusto sole, la giusta umidità, le giuste condizioni. Insomma, se la citronella Cymbopogon scandinava fosse come quella coltivata in India, Cina o America del Sud (tipici paesi produttori di tale pianta), senza dubbio verrebbe fuori un ottimo olio essenziale.

Non è soltanto quindi la “mera” distillazione a dare la qualità all’olio essenziale, bensì è importantissima la qualità della pianta: i sapori e gli odori della pianta. Una pianta stressata o cresciuta in luoghi impropri, non produrrà mai come una pianta cresciuta in maniera ottimale. Immaginate di mettere a confronto un limone siciliano, con un limone canadese…Immaginate adesso gli oli essenziali estratti da questi e traetene voi stessi le conclusioni.

Conclusioni relative ai luoghi di produzione degli oli essenziali

Cina, India, Vietnam, Madagascar, Marocco, Egitto, Nuova Zelanda, Mauritius e tanti altri paradisi terrestri, oltre che dalla grande bellezza del territorio e della peculiarità delle specie faunistiche e floristiche, sono accomunate da una grande piaga: lo sfruttamento intensivo.

In questi luoghi di produzione di oli essenziali, le strutture aziendali dedite all’attività di estrazione, sono generalmente piccole entità a conduzione familiare. E questo vale sia per la distillazione che per la coltivazione. Questa conformazione aziendale è generalmente meno soggetta a allo sfruttamento non solo dei terreni ma anche del lavoro.

Un consumo consapevole nella vita di tutti i giorni, la messa in discussione dello stile di vita odierno, sarebbe una manna dal cielo sia per la nostra salute che per il benessere di queste piccole realtà.