Esistono numerose tecniche di estrazione degli oli essenziali, ma in generale possiamo dire che tra quelle maggiormente utilizzate, la distillazione in corrente di vapore, assume un ruolo di predominanza sulle altre per via della qualità e della quantità di prodotto che riesce ad estrarre dalla materia vegetale. Vediamo insieme cosa prevede questo tipo di estrazione

Estrazione di oli essenziali per distillazione in corrente di vapore
Per via delle loro caratteristiche naturali e grazie all’aura di misticismo che avvolge il mondo degli oli essenziali, la materia dell’estrazione è stata trattata fin dai tempi antichi. Tra le tante tecniche messe a punto per estrarre gli oli essenziali, alcune di questa hanno avuto più successo delle altre e vengono ancora ad oggi impiegate.
Le più conosciute sono sicuramente
- La distillazione in corrente di vapore
- La spremitura a freddo
- L’estrazione per solvente.
Ma ulteriori approfondimenti su altre tecniche potrai averli leggendo i metodi di estrazione degli oli essenziali. Tra queste tecniche elencate, la prima è sicuramente quella più utilizzata; Vediamo quindi come funziona il metodo di estrazione di oli essenziali per distillazione in corrente di vapore.
Estrazione per distillazione in corrente di vapore
Praticata sin dai tempi del popolo egiziano, la tecnica della distillazione in corrente di vapore è considerata la più naturale tra le metodologie impiegate per estrarre gli oli essenziali dalle piante, in quanto viene utilizzata la corrente di vapore.
Per questo motivo può essere impiegata a tutti i livelli, da quello industriale relativo alla grande industria, al piccolo laboratorio fino al livello hobbistico, in quanto vengono sfruttate al meglio le proprietà intrinseche degli oli essenziali e nello specifico la volatilità, la densità e la loro solubilità in acqua.
Metodo di distillazione
La metodologia è abbastanza semplice; essa prevede, infatti, la separazione degli oli essenziali dai tessuti della pianta appartenente attraverso il trasporto di questi da parte del vapore acqueo, il tutto all’interno di un apparecchio denominato alambicco.
Il processo di trasporto avviene grazie alla capacità dell’olio essenziale di essere volatile e quindi facilmente trasportabile.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i vari passaggi che permettono l’estrazione dell’olio essenziale dalla pianta.
- Prima di tutto è necessario sapere che il tempo che intercorre dalla raccolta della pianta alla sua distillazione dovrebbe essere molto ridotto, in questo modo è possibile evitare l’alterazione e la dispersione dell’olio essenziale nella fase di conservazione.
La pianta, inoltre, deve essere precedentemente ripulita da insetti e da altro materiale inadatto alle operazioni di distillazione. Sarà necessario adesso avere a disposizione un comune alambicco.
- Una volta svolta la pulitura sarà possibile collocare la pianta aromatica, da cui vogliamo operare la distillazione, al di sopra di una griglia posta all’interno di una camera detta “collo di cigno” che risulta collegata ad un’altra camera nella quale si trova dell’acqua riscaldata da una fonte di calore.
Una volta che l’acqua raggiunge il punto di ebollizione, il vapore acqueo generato passa all’interno del collo di cigno, ed è proprio in questa fase che il vapore, attraversando la griglia di appoggio della pianta aromatica, tende a trasportare con sé l’olio essenziale.
- A questo punto l’olio essenziale, che si trova nel vapore acqueo, passa attraverso uno speciale scambiatore condensante formato da una camera avente, nella sua parte superiore acqua calda e nella sua parte inferiore acqua fredda. All’interno di questo scambiatore si trova una serpentina.
Il vapore caricato di olio passa proprio attraverso questa serpentina e, dall’altro verso il basso, abbassa la sua temperatura fino ad arrivare all’interno dell’essenziere.
- Quest’ultimo elemento è composto da un doppio contenitore nel quale si depone l’acqua floreale e l’olio essenziale. Una volta stabilizzata la temperatura, i due composti, viste le densità differenti che posseggono, tendono a separarsi secondo il processo di decantazione in modo tale che l’olio salga ed emerga al di fuori del contenitore dell’acqua floreale.
- L’essenziere sarà quindi provvisto di due differenti uscite. La prima, posta in basso, servirà a prelevare l’acqua floreale; La seconda, trovandosi nella sommità, servirà per l’estrazione vera e propria dell’olio essenziale.
Prima di poter essere utilizzata, l’essenza ottenuta dovrà subire un processo di purificazione, in quanto dovranno essere eliminati componenti non idonei dal punto di vista organolettico.
Per quanto riguarda invece l’acqua floreale risultante dal processo di distillazione, contenendo al suo interno una piccola percentuale di olio essenziale, potrà essere utilizzata in cosmesi e anche in ambito domestico.
Vantaggi nella distillazione in corrente di vapore
Come detto, questa metodologia è quella più utilizzata per l’estrazione degli oli essenziali delle piante aromatiche in quanto presenta una serie di vantaggi dati dalla presenza del vapore che risulta l’elemento essenziale per la giusta riuscita dell’estrazione dell’olio essenziale. In particolare:
- La temperatura di ebollizione dell’acqua e quella dell’olio, essendo diverse, permettono di evitare rischi di deterioramento delle piante e quindi degli oli essenziali, assicurandone il giusto grado di volatilità.
- Il vapore acqueo, salendo dal basso, riesce più agevolmente a gonfiare i tessuti della pianta aromatica e a rompere le cellule che contengono l’essenza floreale facilitando così la fuoriuscita dell’olio essenziale.
- La corrente di vapore a cui è soggetta la pianta aromatica non contiene ossigeno e questo permette la non ossidazione del vegetale e quindi di evitare degradazioni.
- L’olio essenziale tende a separarsi agilmente dall’acqua condensata attraverso la decantazione, in quanto, i due composti risultano immiscibili poiché posseggono densità differenti.
- Il procedimento della distillazione in corrente di vapore prevede un costo molto modesto e soprattutto non determina problemi di sicurezza per i lavoratori.
Conclusioni
È facile notare come, tra i tanti metodi di estrazione degli oli essenziali, la distillazione in corrente di vapore assuma un ruolo di punta sia a livello hobbistico che a livello industriale. È pur vero però che, nonostante i vantaggi presentati mediante questo metodo, non tutto il materiale vegetale può dare il meglio dalla distillazione in corrente di vapore.
Rimane fermo comunque il fatto che per la grande maggioranza degli oli essenziali oggi in commercio, la distillazione in corrente di vapore è il metodo di estrazione principale anche a livello industriale in quanto riesce a coniugare vantaggi di tempo, economici e soprattutto di qualità del prodotto finito.